vento

1. Movimento orizzontale dell'aria rispetto alla terra, determinato da differenze di pressione atmosferica tra aree geografiche adiacenti; ne sono caratteri distintivi l'intensità o forza ( v. leggero, forte, teso, ecc.), la direzione ( v. di tramontana, di ponente, di scirocco, ecc.), e l'andamento nel tempo ( v. regolare, periodico ): v. caldo, umido, secco; un v. che taglia la faccia, che mozza il respiro; un alito, un soffio, una folata di v.; raffiche di v.; il v. spira, tira, fischia; foglie che stormiscono al v.; nel linguaggio marinaresco: dare, sciogliere, spiegare le vele al v.; navigare sotto v.
2. Simbolo di inutilità, inconsistenza ( parlare al v. ; fatiche gettate al v. ), di velocità ( corse via, fuggì, volò come il v. ), di volubilità, opportunismo ( voltarsi a tutti i v. ; la donna è mobile qual piuma al v. ; regolarsi secondo il v. che tira ), di vanità ( esser pieno di v., tronfio, borioso); ma talvolta anche di forza rinnovatrice ( un v. di libertà ) o addirittura sovvertitrice ( un v. di rivolta ).
3. Nelle armi da fuoco ad avancarica, la differenza di diametro fra proietto e anima.
4. In marina, nome delle manovre fisse o correnti che servono a tenere orientata una qualunque asta sporgente (per es. il bompresso).

Lat. ventus ; nel sign. 4, dallo sp. viento •sec. XIII.

1. Del vento, soffiare; anche con uso impers. e come s.m. : Rincalza su la spiaggia ora la nave Nera con pietre, che al ventar non tremi (Pascoli); anche fig..

   il turbine poi delle passioni che ventava dalle alpi germaniche

2. Far vento, soffiare verso qualcosa o qualcuno.
3. Sventolare.

Der. di vento •sec. XIV.