tè

1. Albero delle Teacee ( Camellia sinensis o Thea sinensis ), delle zone subtropicali, piovose e fresche dell'Estremo Oriente, con foglie coriacee sempreverdi, dentate, fiori bianco-rosei e frutti a capsula; è ampiamente coltivato per le foglie che, avvizzite, arrotolate, fermentate ed essiccate prima di giungere a maturazione, formano il tè nero (dal quale si ottiene l'omonima bevanda comune nei paesi occidentali); scottate, invece, arrotolate ed essiccate, ma non fermentate, danno il tè verde (dal quale si ottiene la bevanda comune nei paesi orientali).
2. Le foglie opportunamente trattate della pianta ( un pacchetto di tè ) e la bevanda che si ricava dall'infuso delle stesse ( una tazza di tè ; biscotti da tè ).

Dal fr. thé, che è dal cinese t'e •sec. XVII.

interiezione

Tieni!, prendi! (vedi anche to’), accompagnando il gesto dell'offerta di qualcosa, spesso con un tono fra bonario e distaccato: te’ questi soldi e vatti a divertire!; arc., anche seguito da ne enclitico: tènne un'altra (Boccaccio), eccotene un'altra.

Lat. tene, imp. di tenēre ‘tenere’ •sec. XIV.

pronome personale

Forma forte, accentata, del pronome di seconda persona al caso accusativo, cioè con funzione di complemento oggetto: vogliono te; nei casi obliqui (indiretti) è preceduto da una preposizione: si parla di te, si pensa a te, si lavora per te, si aspetta da te, si confida in te; frequente anche nelle esclamazioni (beato te!, povero te!), nelle comparazioni (ne so quanto te), con funzione di complemento predicativo (pareva proprio te) e in costruzioni assolute (te partito, la casa pareva vuota); al pari di tu può venire rafforzato con stesso e, meno com., anche con medesimo (conosci te stesso; facendo ciò danneggi te medesimo).

Lat. te .

pronome personale

Forma debole, atona, del pronome di seconda persona: variante di ti davanti a lo, li, la, le, ne, sia in posizione proclitica ( te lo ricordi? ; te ne importa qualcosa? ) oppure enclitica (in tal caso unita al verbo: ricordatelo!; vattene!).

Lat. te, tibi .