taciuto

1. Astenersi dal parlare, stare zitto.

   di fronte ai miei rimproveri, continuava a t.

2. Fare silenzio, cessando di fare chiacchiere inopportune o fastidiose; spec. all'imperativo: voi due, tacete e seguite la lezione!; taci, non sai quello che stai dicendo; anche, con fare causativo: fai t. i ragazzi, sto lavorando!; prov. chi tace acconsente, se non si esprime esplicitamente il proprio rifiuto a qualcosa, vuol dire che lo si accetta.
3. Astenersi dal rispondere con un qualsiasi mezzo di comunicazione.

   gli ho mandato un'infinità di messaggi, ma lui continua a t.

4. Trattenersi dal dire ciò che si sa.

   se non vuoi guai, ti consiglio di t.

5. Astenersi dal protestare, tollerare senza ribellarsi.

   non si può t. di fronte ai crimini contro l'infanzia

6. Di testi o mezzi di comunicazione di massa, omettere di informare su un fatto, non trattare, glissare (+ di, su ): i giornali tacciono dello (o sullo) scandalo; la legge tace su questo problema.
7. Non produrre alcun tipo di rumore o movimento: dopo giorni di violenti scontri, oggi i fucili tacciono; Taccion le fiere, gli uomini, le cose (Carducci).
8. Della luce, non risplendere: là dove 'l sol tace (Dante), nell'oscurità.

1. Omettere di dire qualcosa, passare sotto silenzio (anche + a ): t. i particolari; ha taciuto ai soci i rischi dell'impresa; + di e inf. o + che e ind.: gli ho taciuto di volermene andare (o che me ne volevo andare).
2. In grammatica, mancare di esprimere, sottintendere.

   nelle frasi ellittiche si può t. il soggetto o il predicato

3. In formule di preterizione, evitare di nominare.

1. Starsene zitto.

   io mi taccio per vergogna delle mie ricchezze

Lat. tacēre •sec. XIII.