scappare

1. Darsi alla fuga in modo rapido e precipitoso, talvolta furtivo; fuggire (anche + da ).

   i nemici scappavano a rotta di collo

   i ladri sono scappati dalla finestra

2. Riuscire ad andarsene da un luogo sottraendosi a uno stato di costrizione o di detenzione, evadere (anche + da, di ).

   s. dal carcere

   di prigione

   la tigre è scappata dalla gabbia

3. Andarsene in fretta da un luogo, spec. per raggiungerne un altro (anche + a, in, da ): sono in ritardo, scappo a casa, in ufficio, dal parrucchiere; + a e inf.

   scappo a studiare

4. Sottrarsi a una situazione negativa o pericolosa (+ da ): s. da una difficoltà; scappando da una sfrenatezza cieca e brutale (Manzoni).
5. Non essere utilizzato, colto, sfruttato; sfuggire (+ a ).

   m'è scappata un'occasione unica

   non ti far s. l'opportunità di studiare all'estero

6. Di battuta o espressione, spec. grammaticalmente scorretta, volgare o sconveniente, essere pronunciata spontaneamente e inavvertitamente (+ a ): gli scappò uno strafalcione; “Gli è perché le ho viste io quelle facce”, scappò detto a Don Abbondio (Manzoni).
7. Di impulso emotivo, manifestarsi in modo irrefrenabile (+ a e da e inf.).

   mi scappa da ridere

8. Venire fuori, fuoriuscire da un contenitore (+ da o fuori da, anche + a ): ti scappano i fogli dalla (o fuori dalla) cartellina.
9. Scappare fuori, scappare su, prorompere in affermazioni o azioni inaspettate, uscirsene (+ a e inf. o con ): è scappato fuori (o su) a protestare; è scappato fuori con una storia assurda.
10. Nella forma scapparci, verificarsi come conseguenza inevitabile, spec. negativa.

    qui ci scappa il morto

Lat. volg. *excappare, der. di cappa ‘cappa¹’, col pref. ex- ‘da’ •sec. XIV.