restato

aggettivo

In botanica, provvisto di reste o ariste.

Der. di resta ¹ •1959.

1. Fermarsi in un luogo, anche per svolgere un'attività; trattenersi (spec. + a, in ): r. a casa, in ufficio, in città; r. a pranzo, a cena, trattenersi a pranzare o a cenare presso qualcuno; + da, con : stanotte resto dai miei genitori; vorrei r. con voi; + a e inf.: resta a giocare con il bambino; anche nella forma restarsene.

   me ne resto in campagna per qualche giorno

2. Di notizia, continuare a essere a conoscenza di un gruppo ristretto di persone (+ tra ).

   nella truffa, resti tra noi, è coinvolto un ministro

3. Di sentimento, pensiero, ecc., continuare a sussistere, persistere (anche + a ).

   le paure infantili restano per tutta la vita

   mi resta il rimpianto di non averlo aiutato

4. Continuare a vivere, sopravvivere.

   non pensiamo ai morti, ma a chi resta

5. Essere collocato in un certo posto, trovarsi.

   dove resta l'ufficio postale?

6. Di cosa, avanzare come residuo (anche + in, a, di ).

   nel portafoglio mi restano pochi euro

   di tante case non ci restano che queste macerie

7. Di intervallo temporale o spaziale, mancare per raggiungere una data o un luogo (+ a, per, anche + inf.).

   resta una settimana a Natale

   restano pochi chilometri per Roma

   per raggiungere il mare

8. Mantenersi in uno stato o condizione, rimanere (+ compl. predicativo del sogg.): r. giovane, bello; r. delle proprie idee; la banca resta chiusa per due giorni; anche nella forma restarsene.

   me ne sono restato da solo

9. Assumere un nuovo stato, venire a trovarsi in una certa condizione, anche emotiva o psicologica (+ compl. predicativo del sogg.): r. vedovo, orfano; r. incinta; re. senza un soldo; r. deluso della serata; restarono sconvolti a quella vista.
10. Essere d'accordo, accordarsi (anche + che e ind.).

    restiamo come abbiamo detto

    restiamo che ci vediamo domani

11. Arrestarsi, cessare.

    La bufera infernal che mai non resta

Lat. restare, der. di stare ‘stare’, col pref. re- .