porte

1. Facchino, portatore.

   i p. della Compagnia della Misericordia

Der. di portare •1618.

1. Vano praticato in una parete in modo da consentire il passaggio; spesso ai dati che ne garantiscono o ne caratterizzano la funzionalità ( gli stipiti, i battenti della p. ; la p. di casa ; p. a libro, a soffietto ; p. girevole ; le p. della città ) può associarsi o sostituirsi il riferimento diretto o indiretto all'ambito rispetto al quale si precisano o si sottintendono i rapporti con l'esterno ( aprire, chiudere la p. ; per te la p. è sempre aperta ; prendere la p. ; mettere alla p. ; chiudere o sbattere la p. in faccia ; il nemico è alle p. ).
2. In informatica: porta (logica), il punto di un computer nel quale viene inserita una linea di collegamento con sistemi esterni.
3. Sportello, portello, portiera.

   le p. dell'armadio

   dell'autobus

4. Mezzo di sbarramento mobile.

   le p. del bacino di carenaggio

5. In alcuni sport a squadre, il telaio entro il quale (per esempio nel calcio) o al disopra del quale (per esempio nel rugby) i giocatori cercano di dirigere la palla per ottenere un punto.
6. Valico.

   le p. d'Italia

7. Sublime Porta, la corte e il governo dell'Impero ottomano.
8. In anatomia: porte erniarie, gli orifizi attraverso i quali si producono le ernie.

Lat. porta •fine sec. XIII.

1. Dare cortesemente qualcosa a qualcuno; passare (anche + a ).

   p. il piatto

   mi porgi una penna?

2. Offrire il proprio soccorso, prestare (anche + a ).

   p. cure

   aiuto

   p. assistenza ai malati

3. Presentare al pubblico, secondo i canoni dell'oratoria, della recitazione o della comunicazione massmediale: è un giornalista che sa p. le notizie; spesso assol..

   l'arte di p.

1. Mostrarsi.

   Sì pia l'ombra d'Anchise si porse... Quando in Eliso del figlio s'accorse

Lat. porrigĕre •prima metà sec. XIII .