onda

1. Massa che in una estensione d'acqua si solleva alternativamente sul livello di quiete, modificandone la superficie in modo caratteristico: il cavo, la cresta dell'o (anche fig. : essere sulla cresta dell'o, in auge); l'impeto, la forza delle o.; le o. increspano, agitano, sconvolgono la superficie del mare; talvolta con senso collettivo: Come fa l'onda là sovra Cariddi, Che si frange con quella in cui s'intoppa (Dante); estens. ( poet. o lett. ), la superficie del mare o, in senso più generico, il mare: l'o. egea; perire fra le o.; anche, l'acqua del mare, di un fiume, di un lago o di una fonte: Del felice Giordan le nobil onde (Tasso); rar. nel sign. di ‘acqua’, in senso assol.

   Come da inverso fiasco onda che goccia

2. A proposito di un andamento sinuoso ( fregio a onde ; capelli a onde, ondulati; le o. del panneggio ), o di un movimento travolgente o tumultuoso (l'onda dei cavalli, Manzoni; l'o. delle passioni ), o anche ( meno com. ) di uno spostamento più o meno incerto e contrastato, vistosamente discontinuo o ritardato (i portatori..., urtati, scompigliati, divisi dalla calca, andavano a onde, Manzoni).
3. Nel linguaggio scientifico, con riferimento a un determinato mezzo fisico (l'aria, l'acqua, ecc.) o al vuoto, indica l'andamento generalmente periodico, più o meno regolare, relativo alla propagazione di un fenomeno.
4. In medicina, espansione o movimento attivo di organi o di loro parti ( o. sfigmica, peristaltica ) o anche rialzo o depressione di un tracciato nella registrazione grafica di un fenomeno.
5. In senso più astratto, l'andamento di un fenomeno periodico.
6. Onda verde, serie di semafori sincronizzati in modo da assicurare ai veicoli un costante incontro con il verde; anche, trasmissione radiofonica che dà informazioni periodiche sulla viabilità e il traffico.

Lat. unda •sec. XIII.

verbo intransitivo

Ondeggiare.

Dal lat. undare, der. di unda ‘onda’ •sec. XVI.