musiche

1. Arte fondata sul valore, la funzionalità e la concatenazione dei suoni; con riferimento ai mezzi tecnici di cui si è valsa e alle forme in cui si è espressa durante i tempi: la m. greca, orientale, bizantina, romantica; m. vocale, strumentale; m. classica, polifonica, sacra; m. sinfonica; m. da camera; m. leggera; m. country, folk, pop; m. concreta; m. seriale.
2. Complesso o concerto orchestrale o bandistico.

   domani, c'è m. in piazza

3. Motivo di soave, suadente armonia ( la tua voce è una m. ), oppure, iron., di stucchevole iterazione o monotonia ( è la solita m. ); talvolta, oggettivamente, per riferirsi a un ordine di fatti o discorsi.

   è cambiata la m.

   questa è un'altra m.

Dal gr. mūsikḗ (tékhnē) ‘arte delle Muse’ •sec. XIII.

1. Musicale; anche, melodioso ( voce m. ), esperto nell'uso di uno strumento ( mani, dita m. ); part., di uccello che canta con voce canora: Musico augel, che tra chiomato bosco Or vieni il rinascente anno cantando (Leopardi, a proposito dell'usignolo).
2. Cultore di musica; suonatore, cantore.

   Qual musico gentil, prima che chiara Altamente la lingua al canto snodi..

Dal lat. musĭcus, dal. gr. mūsikós, der. di Mûsa ; propr. “delle Muse, concernente le Muse” •inizio sec. XIV.