mortificato

1. Profondamente dispiaciuto (con un senso di confusione e di vergogna), umiliato: restare m.; sentirsi m.; in espressioni di scusa e di rincrescimento (anche + di e inf.).

   sono proprio m.

   di aver fatto tardi

2. In medicina, di tessuto organico profondamente alterato, necrotizzato.

P. pass. di mortificare •sec. XVII.

1. Rattristare con parole o atti che fanno sentire confusione e vergogna; umiliare nell'amor proprio.

   non devi m. così quel povero ragazzo

   il suo rifiuto mi ha mortificato

2. Sottoporre a una rigorosa disciplina nel quadro di una pratica ascetica.

   m. la carne

   i sensi

3. In biologia e in medicina, alterare morfologicamente e strutturalmente tessuti organici.
4. Nell'arte culinaria, far frollare.

1. Provare un senso di avvilimento e di umiliazione di fronte a una situazione spiacevole o a una contrarietà (anche + per ).

   si è mortificato per le tue osservazioni

riflessivo

Reprimere i propri istinti e desideri con pratiche ascetiche.

Dal lat. cristiano mortificare ‘mettere a morte, far morire’ (Tertulliano), comp. di mors mortis ‘morte’ e del tema di facĕre ‘fare¹’ •sec. XIV.