molle

1. Che cede facilmente al tatto o alla pressione: tessuti m.; m. come la cera; sedersi sulla m. erbetta; privo di un'apprezzabile consistenza o sodezza: carni m. e flaccide; anche s.m. con valore neutro.

   dormire sul m.

2. Privo di asperità, dolcemente sinuoso: i m. declivi delle colline intorno a Firenze; sciolto, elastico.

   un incedere m.

3. In fonetica: consonante molle, palatalizzata.
4. In fisica, di radiazione elettromagnetica o corpuscolare di basso potere penetrante.
5. Bagnato; anche s.m. con valore neutro.

   sedere sul m.

   mettere i panni in m.

Lat. mollem .

1. Organo meccanico suscettibile di deformazione elastica non permanente in seguito a sollecitazione prevalente di flessione ( m. a balestra ) o di torsione ( m. a elica ).
2. Arnese costituito da una robusta lamina metallica allungata, curvata in modo da formare due bracci accostabili elasticamente, per attizzare il fuoco e rimuovere i carboni accesi.

Der. di mollare ¹ •sec. XVI.

1. Variante pop. di molle nel senso di ‘bagnato’, anche come s.m..

   mettere a m. il baccalà

Lat. mollem, con metaplasmo.