mobile

1. Definito dalla possibilità di compiere o subire spostamenti nello spazio ( le parti m. di un congegno ; la lingua è un organo m. ) o, eccezionalmente, nel tempo ( feste m. ).
2. Può indicare anche spostamento accentuato o iterato ( le m. onde ) oppure abnorme ( rene m. ) o addirittura mancanza di stabilità e consistenza ( sabbie m. ) o anche volubilità ( la donna è m. ); a proposito della fisionomia spirituale o fisica di una persona, sottolinea un vivace alternarsi di momenti caratteristici.

   occhi m.

   ingegno m.

3. In linguistica: nome mobile, il sostantivo che passa dal genere maschile al femminile modificando la desinenza.

Dal lat. mobĭlis, der. di movēre ‘muovere’ •inizio sec. XIII.

1. Qualsiasi ente fisico libero di muoversi.

   la traiettoria di un m.

2. Qualsiasi oggetto necessario e funzionale dell'arredamento: m. di casa, d'ufficio, di chiesa; i m. della sala da pranzo.
3. In passato, con valore collettivo, anche nel senso di ‘mobilia’ o di ‘beni mobili'.

Sostant. dell'agg. mobile ¹ •nel sign. di ‘beni mobili’, sec. XIII .

sostantivo maschile

Tipo di scultura in lamine sottili, di vario materiale e di forme svariate, sospesa a fili metallici, che al minimo movimento d'aria assume aspetti diversi.

Sostant. dell'agg. mobile ‘mobile¹’; nome creato dal pittore M. Duchamp per le prime sculture di questo tipo di A. Calder, presentate al pubblico a Parigi nel 1932 •sec. XX.