metrò

sostantivo maschile

Metropolitana.

Dal fr. métro, abbr. di (chemin de fer) métropolitain, con riferimento alla ferrovia urbana sotterranea di Parigi •prima del 1858.

1. Secondo elemento atono di composti, derivati dal greco o formati modernamente, sia col sign. generico di ‘misura’ ( perimetro ), sia per indicare determinati strumenti di misurazione ( barometro, goniometro ; e talvolta dando vita a parole scherzose: applausometro, fastidiometro), sia col sign. di unità di misura del verso classico.

   esametro

2. Secondo elemento, atono, che indica multipli e sottomultipli del metro ( decametro, decimetro ).

Dal gr. métron ‘misura'.

1. Unità fondamentale di misura di lunghezza (simbolo m ), definita in origine come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre e quindi, convenzionalmente, come la distanza tra due tratti paralleli segnati su una faccia di una sbarra di platino-iridio, conservata in opportune condizioni di temperatura e pressione, presso l'Archivio internazionale dei pesi e misure di Sèvre, presso Parigi; da essa derivano l'unità di misura di superficie ( metro quadrato ) e di volume ( metro cubo ); nel 1983, la XVII Conferenza dei pesi e misure tenuta a Parigi lo ha ridefinito come la distanza che la luce percorre nel vuoto in un tempo pari a 1/299.792.458 di secondo, legando le unità fondamentali di lunghezza e tempo al campione universale di velocità, cioè la velocità della luce nel vuoto.
2. Misura: Tant'era ivi lo 'ncendio sanza metro (Dante), cioè d'intensità smisurata.
3. Nella poesia quantitativa classica, l'unità di misura del verso; più generic., verso, strofa.

   m. elegiaco

   saffico

   i m. del Chiabrera

Dal gr. métron ‘misura’ •prima del 1321.

Primo elemento di composti della terminologia scientifica, spec. medica, che indica relazione con l'utero.

Dal gr. mḗtra ‘utero'.

sostantivo femminile

Abbr. di metropolitana.

Primo elemento di composti della terminologia scientifica, col sign. di ‘misura'.

Dal gr. métron ‘misura'.