lettura

1. La funzionale interpretazione della scrittura a livello di esercitazione elementare ( uno scolaro bravo in l. ; esercizio di l. ), di dizione ( la l. di un sonetto di Trilussa ), di comunicazione ( la l. del giornale radio ), di revisione o controllo dell'esattezza di quanto è scritto ( la l. delle bozze ), di informazione o apprendimento ( la l. del giornale, di un saggio ), di analisi personale ( il regista nel suo film ci ha presentato una nuova l. del romanzo ), di rilevazione di dati ( la l. del contatore, del contachilometri ).
2. Discorso di argomento culturale, destinato a un pubblico non di specialisti; lezione, conferenza ad alto livello.
3. Interpretazione di un testo difficile o controverso: una nuova l. di un passo dantesco; estens., interpretazione o valutazione di un'opera d'arte o del significato di un evento, spec. politico, secondo propri, personali criteri.
4. In informatica, l'operazione del prelevamento di dati memorizzati per sottoporli a nuova elaborazione, per trasferirli o semplicemente per prenderne visione.

Dal lat. tardo lectura, der. di legĕre ‘leggere’ •sec. XIV.