dà
Significato di dà.
preposizione
- Preposizione semplice che, fondendosi con gli articoli determinativi, forma le preposizioni articolate dal, dallo, dalla, dai (arc. da’ ), dagli, dalle . Seguita da parola con consonante scempia iniziale, ne produce, secondo la pronuncia toscana, il rafforzamento, espresso dall'ortografia nelle parole composte (per es. davvero ), altrimenti sottinteso (per es. da tutti ); non rafforza quando è apostrofata ( da’, per dai ). Non si elide (salvo in pochissimi casi, come nelle locuzioni d'ora in poi, d'ora in avanti, d'altronde ), per evitare equivoco con la prep. di.
- Determina il punto di partenza, il luogo da cui ha inizio un'azione, in senso proprio e figurato. Introduce pertanto il complemento di moto da luogo ( venire da Roma, da Milano ; arrivare dalla campagna ; scendere dal settimo piano ); il complemento di origine o provenienza ( discendeva da una nobile famiglia ; il Po nasce dal Monviso ; non dipende da me ): c'è da notare che il luogo di nascita o di residenza, in passato, poteva rappresentare un appellativo analogo all'odierno cognome ( Leonardo da Vinci, Erasmo da Rotterdam ); il complemento di separazione o allontanamento ( togliere un chiodo dal muro ; distinguere il vero dal falso ; scampare da un pericolo ).
- Si trova naturalmente nella correlazione da ablativo a locativo ( cadere dalla padella nella brace ; guardare dall'alto in basso ) e in quella da ablativo ad allativo, significando un passaggio da un luogo a un altro ( andare da Firenze a Roma ) o figuratamente (dativo) da una condizione a un'altra, da una quantità numerica a un'altra ( fu promosso da capitano a maggiore ; contare da uno a cento ). In alcuni casi anziché la ‘provenienza’ passa a indicare la ‘direzione’ ( verrò da te domani = arriverò da te domani) oppure l'immobilità, dando l'immagine di una superficie pura e semplice ( da noi si dice così = nei nostri luoghi si dice così). Occorre però osservare che il complemento di moto a luogo può essere rappresentato solo da nomi di persona o da pronomi personali ( vado da Pietro, dalla zia ; domani andrò dal barbiere ; verrò da te domattina ), mentre, con i verbi di quiete, il complemento di stato in luogo ammette alcuni nomi di cosa come ‘lato’ e ‘parte’ ( ti aspetterò dal farmacista ; sarò a cena dagli zii ; l'auto è ammaccata dal lato destro ; anch'io lavoro da quella parte della città ). Tipico è l'uso, con valore locativo, di da seguito da un nome o soprannome nelle insegne di trattorie o di boutiques: Da Gigi, Dal Fiorentino, Da Lulù. Con verbi di quiete la preposizione introduce anche il complemento di distanza (ci troviamo a cinque chilometri dal confine). Il complemento di moto per luogo è rappresentato in alcune locuzioni con i verbi ‘passare’ ed ‘entrare’.
è così grosso che a malapena può entrare dalla porta
i ladri sono passati dalla finestra
- Il complemento di tempo, per analogia, designa soprattutto ‘durata, decorrenza’ ( abito a Firenze dal 1970 ; aspetto tue notizie da una settimana ), anche nelle locuzioni correlative ( l'ambulatorio è aperto dalle 9 alle 12 ).
- Il valore primo della preposizione spiega l'uso di questa nel caso del complemento di agente o di causa efficiente, che corrisponde a una ‘provenienza ideale’ ( saccheggiato dai ladri ; ucciso dal fulmine ); non lontani sono il complemento di causa ( battere i denti dal freddo ; ammalarsi dal dispiacere ) e il complemento di mezzo ( io le persone le giudico dalle azioni ).
- Le funzioni predicative e quelle attributive nelle quali possiamo ancora rintracciare il senso di univocità e di necessità implicito nei concetti spazio-temporali di ‘provenienza’, ‘direzione’, ‘immobilità’, si analizzano in una serie di complementi: si noti anche che non si danno esempi in cui da possa essere omessa.
- La preposizione trova inoltre impiego in determinazioni attributive di origine verbale, equivalenti al cosiddetto participio di necessità (gerundivo), e con valore sostanzialmente passivo ( libro da leggere, uova da bere ); nell'uso, però, tale impiego è andato estendendosi anche a usi attivi e, oltre che agli infiniti, anche ai nomi di azione ( macchina da scrivere, sala da ballo, cavallo da corsa ), e anche costrutti di semplice specificazione finiscono per essere attratti nella serie di da ( festa da ballo, carta da bollo, messa da requiem ) in cui appare evidente la contaminazione di di con a.
- In funzione correlativa, da può corrispondere a tale e tanto e quindi introdurre una proposizione (implicita) consecutiva ( c'è tanto rumore da impazzire ; c'era una tale confusione da perdere la testa ) dove da assume il valore della congiunzione che (‘che si impazziva; che si perdeva la testa’); talvolta però, l'elemento correlativo può essere sottinteso come nelle frasi: c'è [tanto rumore] da impazzire; c'era [una tale confusione] da perdere la testa Talvolta può essere avvertito un valore finale più che consecutivo: gli preparò qualcosa da mangiare (‘affinché mangiasse’): anche in un caso come questo può aversi l'ellissi (preparare da mangiare) e, nel linguaggio popolare, la proposizione può quasi sostantivarsi (vado a comprarmi da fumare = vado a comprarmi ‘le sigarette’). Molto comune aver da nel senso di ‘dovere’: ho da fare (quasi per dire ‘sono molto occupato’); ho da scrivere, ecc.
- Da forma infine parecchie locuzioni avverbiali ( da parte, da lato, da vicino, da per tutto ) e prepositive ( di là da, di qua da, fino da ) nonché alcuni aggettivi composti ( dabbene, dammeno ).
Lat. de ab .
preposizione articolato maschile plurale
Variante arc. e poet. di dai.
transitivo- Fare in modo che uno abbia qualcosa, porgere, passare (anche + a ): dammi la penna; + a e + da e inf.: dammi (un libro) da leggere.
- Offrire, donare (anche + a ): d. del denaro ai poveri; d. conforto a un amico; d. aiuto a qualcuno, aiutarlo; d. ospitalità a qualcuno, ospitarlo; + a e + da e inf.: d (qualcosa) da mangiare agli affamati, da bere agli assetati; anche assol..
per lui d. è una missione
- Cedere, lasciare (anche + a ): gli ho dato il mio posto a tavola; d. la precedenza a un veicolo; + in : d. in affitto, affittare; d. in omaggio, regalare; d. in prestito, prestare; d. in consegna, in custodia, affidare; d. a nolo, noleggiare.
- Assegnare come compenso, corrispondere (anche + a, per ): mi danno mille euro al mese; gli danno un bella cifra per quell'incarico; anche + per e inf.
gli danno una miseria per sgobbare tutto il giorno
- Concedere, accordare (anche + a ): d. fiducia a un giovane; non gli danno il permesso; dategli un'altra opportunità; d. carta bianca; anche tr. pronom. : darsi un po’ di riposo; con valore recipr.: darsi un appuntamento, stabilire di incontrarsi a una certa ora in un dato luogo.
- Attribuire, riconoscere (anche + a ): d. importanza, peso a una cosa; mi ha dato torto in tutto; d. la colpa a qualcuno, incolparlo; anche tr. pronom..
darsi tutto il merito del successo
- Conferire, aggiudicare (anche + a ).
d. un'onorificenza a qualcuno
mi hanno dato in premio un viaggio
- Infliggere come punizione o pena (anche + a ): gli hanno dato l'ergastolo; d. una punizione a qualcuno, punirlo.
- Affibbiare, mollare (anche + a ): mi ha dato un pugno sul viso; d. uno schiaffo a qualcuno, schiaffeggiarlo.
- Imprimere un movimento (anche + a ).
d. velocità all'automobile
- Rivolgere un gesto di affetto, di interesse, ecc. (anche + a ): d. una carezza al figlio; anche tr. pronom. (con valore recipr.).
darsi un bacio
- Produrre, fornire.
un podere che dà cento barili di vino all'anno
- Considerare, stimare (anche + per, a volte + a ).
lo do per certo
d. qualcuno per morto
per spacciato
- Rivolgersi a qualcuno con un certo titolo (+ a e di ).
d. del cretino
del genio a qualcuno
- Somministrare, fare assumere (anche + a ): non ti ho dato la medicina; + a e + da e inf.
hai dato da mangiare al bambino?
- Applicare, stendere (anche + a, su ): d. la vernice a un mobile, la cera sul pavimento; anche tr. pronom..
darsi il rossetto
- Portare, mandare qualcosa perché sia sottoposto a una qualche lavorazione (+ a e inf.).
d. a incorniciare un quadro
d. una macchina a riparare
- Provocare, suscitare (anche + a ).
il bambino dà noia a tutti
il vino mi dà il mal di testa
cerca di darsi piacere con l'alcol
- Far acquisire, conferire (+ a ).
quel vestito le dà un aspetto giovanile
quest'opera dà lustro alla mia collezione
- Portare come risultato, apportare (anche + a ).
il raccolto ha dato buoni frutti
il tuo comportamento ci ha dato solo problemi
- Avere in programma, presentare (anche + a, in ).
che cosa danno a teatro
in televisione?
- Comunicare, riferire (anche + a ): ho una notizia da darti; devo darti alcune informazioni; dammi il tuo parere; dammi un segnale.
- Assegnare un compito, un incarico, ecc. (anche + a ).
d. un ordine
gli ho dato precise disposizioni
- Sostenere, affrontare.
d. un esame
uno scritto
un concorso
- Imporre, prefiggere (anche + a ).
d. un limite a una vicenda
d. a qualcuno un termine ultimo
devi darti una scadenza
- Emettere, diffondere.
d. un urlo
un grido
- Urtare, sbattere (anche + su, in ).
d. il ginocchio sullo spigolo
nella porta
- Nelle scommesse, accettare il gioco su un cavallo, un atleta, ecc., impegnandosi a versare allo scommettitore, in caso di vincita, varie volte la somma da lui giocata; quotare (anche + a ).
d. un cavallo a 3
a 10
a quanto danno la Roma vincente?
- Nella forma darla, di donna, accondiscendere a un rapporto sessuale (+ a ).
è una ragazza che non la dà a tutti
- Nella forma darsela, fuggire, scappare.
vista la mala parata, se l'è data
- Cozzare, battere (+ in, anche + con ).
d. nel muro
d. con la testa nella porta
- Prorompere, scoppiare (+ in ).
d. in un pianto dirotto
in una risata isterica
- Essere rivolto, affacciarsi (+ su ).
la terrazza dà sul giardino
- Dedicarsi completamente (+ a ).
si è dato tutto allo studio
d. alla pittura
alla politica
- Cominciare a fare qualcosa (+ a e inf.).
d. a correre
a urlare
- Confessarsi, dichiararsi (anche + per ): d. per vinto, arrendersi; d. malato, farsi credere malato, spec. per giustificare un'assenza dal posto di lavoro.
- Fuggire.
all'arrivo della polizia si è dato
- Esserci, verificarsi, accadere, capitare, succedere.
si dà il caso che anch'io sia molto stanco
Lat. dare .
Informazioni su dà.
- Lingue in cui dà è usato:
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Rottura di sillaba di dà in sillabe
dà
- Consiste di 1 sillabe e 2 lettere.
- dà è una parola monosillabico, poiché ha sillaba singola.
Anagrammi di dà
Parole che fanno rima con dà.
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