critiche

1. L'attività del pensiero impegnata nell'interpretazione e nella valutazione del fatto o del documento storico o estetico ( c. storica, c. letteraria ), o delle stesse funzioni e contenuti dello spirito umano, dal punto di vista gnoseologico e morale ( c. filosofica ; la c. della ragion pura, della ragion pratica ).
2. Scritto, saggio nel quale si esamini e si giudichi un'opera letteraria, artistica o scientifica, con particolare riguardo al giudizio o alla valutazione.

   c. cinematografica

   una c. favorevole

   ostile

3. Nel linguaggio corrente, censura, biasimo.

   esporsi alle c. dei colleghi

Dal gr. kritikḗ (tékhnē) ‘(arte) giudicatrice’, da kritikós e questo da krínō ‘giudico’ •sec. XVII.

1. Volto ad approfondire e motivare la valutazione di un fatto o di una situazione: esame c.; metodo c.; spirito c., capacità e perspicacia nel valutare persone, fatti, situazioni; senso c., capacità c., possesso di un proprio criterio di valutazione e interpretazione della realtà in modo da evitarne ogni accettazione passiva; part., diretto a interpretare, illustrare, commentare l'opera d'arte o in generale qualsiasi testo o documento.

   lettura c.

   analisi c.

   saggi c.

2. Grave, difficile, pericoloso.

   un momento c.

   la situazione economica è c.

3. In fisica e chimica: punto critico, valore critico (di una grandezza), in corrispondenza dei quali si verificano determinati fenomeni.

Dal lat. critĭcus, dal gr. kritikós ‘atto a giudicare; giudice, critico’, der. di krínō ‘giudico, distinguo’ •sec. XVI.