Rodi

aggettivo

Relativo alla rosa, spec. dal punto di vista del colore.

Der. del gr. rhódon ‘rosa²’ •sec. XVI.

sostantivo maschile

Elemento chimico (numero atomico 45, peso atomico 102,905, simbolo Rh ), metallo nobile bianco molto resistente alla ossidazione, presente in natura sia libero insieme con gli altri metalli del gruppo del platino, sia sotto forma di minerali; viene usato come catalizzatore nelle marmitte catalitiche, nei rivestimenti di metalli ( rodiatura ) e come componente di leghe contenenti platino, palladio e nichel, impiegate soprattutto per resistenze elettriche e termocoppie.

Der. del gr. rhódon ‘rosa²’, per il colore roseo di molti suoi sali •1829.

sostantivo maschile

Insistente e continuo rumore di denti che rodono: il r. di un topo; fig. ( più com. ), rodimento continuo.

Der. di rodere •1840.

aggettivo e sostantivo maschile

Rodiese.

1. Sottoporre a rodaggio.

   r. un motore

   una macchina

2. Adattare a nuove situazioni o ambienti.

   la squadra è ancora da r.

intransitivo pronominale

Adattarsi, ambientarsi.

Dal fr. roder ‘levigare per attrito’ •1935.

1. Di animali, staccare con i denti minute particelle di un corpo duro, rosicchiare.

   r. un pezzo di pane secco

2. Logorare, deteriorare.

   la ruggine rode il metallo

3. Di un sentimento o stato d'animo, consumare provocando sorda irritazione o tormento, angustiare.

   lo rode il rimorso

   farsi r. dall'invidia

1. e pop., provocare grande pena o risentimento (+ a ): quello che è successo mi rode; con prop. soggettiva + di e inf. o + che e ind.

   gli rode di non poter venire alla festa

   mi rode che non tu sia partito senza di me

1. Consumarsi in un sordo tormento, struggersi (+ di, da, per ).

   r. di gelosia

   dalla bile

   per l'invidia

Lat. rodĕre .