Quasimodo

Significato e storia de Quasimodo

Dal nome della domenica che segue la Pasqua, chiamata domenica di Quasimodo, che prende il nome dalle prime parole del canto latino quasi modo (geniti infantes...), che significa "come il modo (in cui i neonati...)". Fu usato da Victor Hugo per il suo romanzo Il gobbo di Notre-Dame (1831), in cui Quasimodo è un gobbo suonatore di campane della cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Fu chiamato così dall'arcidiacono Frollo perché fu abbandonato da bambino alla cattedrale la domenica di Quasimodo, sebbene Hugo affermi che Frollo potrebbe essere stato ispirato dal significato alternativo di quasi, "quasi", riferendosi all'aspetto quasi completo del trovatello [1].

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